Se riesco ad accettare che il mio mondo interiore può essere estremamente vulnerabile e che forse posso cadere mille volte, in cui mi sembra di essermi dimenticata tutto quello che ho imparato, ma altrettante sono le volte in cui ci provo, allora del fallimento poco importa. È solo una salita, e abbassando le aspettative verso la presunta performance che dovrei avere, posso perdonarmi anche quando proprio non vorrei, anche quando tutto quello che detesto di me viene a galla, anche quando cado troppe volte nelle stesse buche, quando penso troppo e la mente diventa un groviglio confuso dal quale vorrei scappare, quando mi deprimo troppo e respirare sembra insostenibile, quando perdo ogni speranza nella mia capacità di vincere le crisi, quando vorrei piangere, ma mi dimentico come si fa.